La cucina alle origini
La tradizione culinaria italiana è senza dubbio uno dei patrimoni culturali più preziosi del nostro Paese, elemento che identifica Regioni e comunità, ognuna con le proprie peculiarità e riti gastronomici. La candidatura a Patrimonio UNESCO rappresenta non solo un riconoscimento della sua importanza storico-culturale, ma anche un invito a preservare e promuovere le pratiche culinarie che sono andate e delineare l’identità italiana.
Ed è proprio quello che accade a La Thuile, posta all’estremo occidente del Belpaese, al confine con la Francia, dove il cibo racconta storie di tradizioni secolari e di legami profondi con il territorio. Qui, la cucina si basa su ingredienti locali che richiamano i sapori autentici che riflettono la passione e la dedizione degli agricoltori.
Infatti, l’esperienza culinaria non si limita solo al cibo: è anche una preziosa occasione per conoscere le persone che lo producono, per scoprire le storie dietro ogni piatto e per apprezzare il lavoro di chi valorizza e si adegua alle regole della montagna. Ogni piatto diventa un momento di riconnessione con la natura, un modo per immergersi nella cultura locale, riscoprire il valore del “buon cibo di una volta” per educare le generazioni future affinché non vada perduta l’eredità storica di La Thuile e si continui a gustare il meglio delle sue origini gastronomiche.
Lo Riondet ottiene il riconoscimento nell’ambito del progetto “Io Amo la Cucina italiana”
La passione di chef e ristoratori come Ivano e Paola, insieme ai figli Alessandro e Mariaelena de Lo Riondet è fondamentale per mantenere vive tradizioni che celebrano autenticità e creatività. La loro dedizione, non solo arricchisce la scena gastronomica locale, ma contribuisce anche a una narrazione più ampia della cucina italiana, fatta di ingredienti freschi, tecniche antiche e di un forte legame con il territorio. Non è un caso, infatti, che Lo Riondet abbia di recente ottenuto dal ministero dell’Agricoltura, e dal Ministro Francesco Lollobrigida in persona, il riconoscimento nell’ambito del progetto “Io Amo la Cucina Italiana”, candidatura UNESCO (ndr. il primo della Valle d’Aosta), quale rappresentante delle tradizioni gastronomiche locali che, con la propria maestria, riesce a innovarle e proiettarle nel futuro. Da oltre quarant’anni, la famiglia Udali – proprietaria del ristorante – è custode di sapori genuini e semplici, tipici della cucina di montagna, che affondano le radici nella terra, reinterpretate sapientemente con amore, coraggio e rispetto.
Sostenere e valorizzare queste figure e queste piccole realtà significa anche investire nel futuro della cultura culinaria, nella neve, negli alpeggi, nei volti delle persone che credono che l’identità italiana si costruisca anche a tavola. Un ingrediente alla volta, un piatto alla volta.
La colomba pasquale ‘limited edition’ di maître chocolatier Stefano Collomb
Il lato wild del Monte Bianco è anche conosciuto per la sua tradizione dolciaria, legata in particolare modo al cioccolato, avendo ottenuto il riconoscimento di “Città del Cioccolato” da parte di Chococlub, l’Associazione Italiana Amatori Cioccolato, grazie alla Tometta, vera leccornia con tanto di brevetto prodotta dalla storica pasticceria-cioccolateria “Chocolat” di proprietà del maître chocolatier Stefano Collomb. Oltre all’incredibile varietà di cioccolatini che esplorano combinazioni di sapori inaspettate, utilizzando ingredienti locali che raccontano la storia e il territorio, la maestria di Stefano Collomb (ndr. anche Presidente del Consorzio Operatori Turistici La Thuile) si mostra nella sua capacità di combinare, ad esempio, la dolcezza e l’eleganza delle Prugne della California con il cioccolato, in primis, grazie alla collaborazione con il California Prune Board (CPB), che prosegue dal 2018. E per Pasqua 2025, Stefano Collomb ha già creato la sua colomba pasquale limited edition, arricchita con le succose Prugne della California che donano all’impasto una dolcezza avvolgente, garantendo un’esperienza gustativa autentica e sorprendente, in una straordinaria interpretazione di questo dolce della tradizione italiana.
Comunicato Stampa